Modulo 1: Capiamo
“Tvb”, “♥”, ““: cosa si nasconde dietro queste sigle ed emoticon? Quando le usiamo nei confronti dei nostri amici e delle persone a cui teniamo, cosa vogliamo davvero dire loro? Forse desideriamo esprimere una nostra emozione o un sentimento, come ad esempio l’affetto. Bene, questa nostra attitudine agli affetti e ai rapporti umani si chiama affettività. Leggiamone insieme una definizione.
L’affettività è l’«inclinazione agli affetti, alla vita e ai rapporti affettivi», e ancora: «l’insieme dei fatti e dei fenomeni affettivi (sentimenti, emozioni, passioni, ecc.) che caratterizzano le tendenze e le reazioni psichiche di un individuo*».
Esprimere le emozioni è un diritto e permette di conoscere se stessi, i propri bisogni e desideri, i propri limiti e le proprie fragilità. Spesso ci nascondiamo dietro lo schermo di un computer o dietro un messaggio dello smartphone. Attraverso gli strumenti tecnologici cerchiamo un contatto con l’altro, che nella realtà non sempre riusciamo a creare. La chat ci fa sentire protetti, difesi e tutelati nel compiere un’azione che dal vivo ci imbarazzerebbe, ci farebbe forse arrossire. Allora preferiamo affidare “certi discorsi” ai social network, dove si può dire tutto e non c’è bisogno di guardarsi negli occhi. (Su questo tema torneremo meglio nel capitolo 7).
Avere l’altro di fronte a noi ci spaventa. In quel momento, davanti a noi, abbiamo due persone: l’altro, a cui vorremmo esprimere un pensiero o un’emozione; e noi stessi, il nostro modo di relazionarci, di parlare, di arrossire, la nostra affettività. Già nell’antica Grecia, nel famoso tempio dedicato ad Apollo e situato a Delfi, c’era un’iscrizione che riportava la frase: «Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli dèi».
Conoscere l’Universo è molto affascinante, e ci sono numerosi studi dedicati all’argomento. Per adesso, concentriamoci su noi stessi. Possiamo prendere come riferimento le “Life Skills”, identificate dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). Le “Life Skills” sono tutte le abilità che ci permettono di comportarci in modo consapevole e positivo. Le principali abilità sono dieci, divise in tre aree di appartenenza:
EMOTIVE: consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress
RELAZIONALI: empatia, comunicazione efficace, relazioni efficaci
COGNITIVE: risolvere i problemi, prendere decisioni, pensiero critico, pensiero creativo
Come abbiamo letto, anche saper gestire le proprie emozioni è considerata un’abilità necessaria nella nostra vita quotidiana. Se impariamo a conoscere le nostre emozioni, a riflettere sulla loro origine senza farci travolgere, siamo padroni di noi stessi. Significa che possiamo scegliere di comportarci in un modo o in un altro, senza che sia l’impulsività a spingerci in una direzione. Siamo noi che conduciamo le nostre emozioni, perché le conosciamo.
Attenzione: gestire le emozioni non significa controllarle o eliminarle, ma conoscerle e farsele amiche. In questo modo sarà più facile evitare reazioni violente o di rabbia, dettate dall’impulsività. Spesso, la mancata gestione delle proprie emozioni (soprattutto quelle negative) ci spinge a compiere azioni violente e dannose contro gli altri. “Ho agito per rabbia, non volevo”, si tende a dire, quando è troppo tardi. Storie di efferata violenza riempiono le pagine di tutti i giornali: si litiga per motivi futili, si discute e ci si picchia. Si arriva persino a uccidere, per un saluto negato o per una parola di troppo.
Altre volte, agiamo al contrario. Non esprimiamo le nostre paure, le nostre emozioni e teniamo tutto dentro, rischiando quasi un’implosione. Questo comportamento ci induce a essere schivi, diffidenti e introversi agli occhi di chi ci circonda: la famiglia, gli amici, i professori, ecc. Quante possibilità si perdono per non aver espresso i sentimenti? Moltissime. Conoscere la propria sfera interiore ed emotiva e, quindi, esprimerla, è importante per relazionarci con l’altro. Ed è un nostro diritto.
* Fonte: Treccani, vocabolario online
Modulo 2: Scopriamo
Dal Kentucky (Stati Uniti d’America) arriva una storia di affetto e di integrazione molto bella. Una vera e propria lezione per gli adulti. I protagonisti, infatti, sono due bambini che hanno avuto il coraggio di manifestare le loro intenzioni e di esprimersi reciprocamente affetto.
La loro amicizia e la capacità di esprimerla ha superato barriere e differenze, assolutamente invisibili ai loro occhi.
Modulo 3: Approfondiamo
Carta dei diritti alle emozioni
Modulo 4: Giochiamo
Professione: Scrittore
Regole
Scrivete un racconto incentrato sulla gestione delle emozioni. Potete ispirarvi a una storia vera (in questo caso userete nomi di fantasia e starete attenti a non offendere nessuno), o inventarla.
Raccontate di un conflitto, di una relazione, di un’amicizia, descrivete i protagonisti e le loro paure. Lasciate che essi scoprano la propria interiorità e diventino consapevoli di se stessi e delle proprie emozioni.