Sexting e adescamento

Il Toolkit INDIFESA

Modulo 1: Capiamo

Per capire cosa significa la parola inglese sexting, basta scomporla nei due vocaboli da cui è costituita: sex (sesso) e texting (invio di messaggi elettronici). Il risultato è un neologismo, cioè una parola nuova, che fa riferimento all’invio di messaggi testuali o di immagini a contenuto sessuale, attraverso il cellulare o altri strumenti elettronici.

Il sexting in Italia è reato, quando prende di mira persone di età inferiore ai 18 anni. Spesso questo fenomeno dà origine a episodi di bullismo, poiché chi possiede immagini e video sessualmente espliciti, li usa per ricattare chi ne è protagonista.

Può succedere in una coppia di voler riprendere alcuni momenti di intimità, per ricordarli successivamente. Bisogna fare, però, attenzione a non divulgare questi materiali, se non a persone di cui abbiamo massima fiducia. Non prestare cura a questo dettaglio, significa correre il rischio di vedere diffuse le immagini della propria vita privata in chat o su siti internet (spesso pornografici). Qui milioni di utenti sconosciuti, di ogni età e di diversi Paesi del mondo, possono visualizzarli e a loro volta condividerli e farli circolare.

L’adescamento online è la pratica con cui si cerca di attirare qualcuno attraverso lusinghe, complimenti, promesse di regali o doni in denaro. Lo scopo è, nella maggior parte dei casi, di natura sessuale.

Chi adesca, cerca di conquistarsi la fiducia della sua “preda”, presentandosi come una persona amica e affidabile. Allora scrive insistentemente, cerca di ottenere appuntamenti anche fuori dalla chat, porge regali, fa promesse, e pian piano si insinua nella vita della sua vittima, per conoscerne abitudini e punti deboli. La fase finale è quella della violenza che avviene, spesso facilmente, perché la “vittima” ha abbassato le difese, credendo di essere di fronte a una persona amica.

L’adescamento sessuale di minori attraverso Internet si chiama “grooming”. Il termine deriva da un’abitudine diffusa tra le scimmie. Si tratta, in realtà, di un vero e proprio rito “sociale” con cui le scimmie si puliscono reciprocamente il pelo, eliminando le zecche o le parti di pelle morta. E’ per loro un modo di dimostrarsi affetto, attenzioni e cure. Allo stesso modo cerca di comportarsi l’adescatore: è attento, premuroso, dimostra affetto e cure.

Utilizzare questi lusinghe, per cercare qualcosa che vada oltre la conoscenza o l’amicizia sana e disinteressata, è davvero un gioco da ragazzi.

Allo stesso modo è semplice cadere nella trappola e fidarsi di chi si presenta con buone intenzioni o con regali.

Frequentemente sexting e adescamento fanno parte di uno stesso gioco malsano e pericoloso.

Succede che qualcuno venga adescato, poi convinto a inviare o ricevere materiale dal contenuto sessualmente esplicito. Così accade, più frequentemente di quanto si pensi, che proprie fotografie o video privati, finiscano online senza che la persona ripresa abbia mai dato l’autorizzazione.

E’ difficile spiegare quanto questo fenomeno possa essere rischioso e pericoloso, anche se nasce come un gioco o in maniera innocente. Anche se è fatto per e con amore. Per rendere l’idea, procediamo per immagini.

Immaginiamo, per esempio, di aver inviato a una persona di cui ci fidavamo, una foto o un filmato che ci ritrae in pose o in momenti privati. Poniamo il caso che questa persona non sia così fidata (come ingenuamente avevamo creduto), e infatti diffonde il nostro filmato su un sito Internet.

Qui, il video inizia ad essere visualizzato da moltissime persone e diventa virale al punto che la gente inizia a riconoscerci, insultarci. La sensazione potrebbe essere simile a quella che proveremmo se, contro la nostra volontà, ci obbligassero a percorrere una strada piena di persone (conoscenti e non) completamente nudi.

Collegato al sexting è il tema della privacy, di cui parleremo nel capitolo successivo.

Modulo 2: Scopriamo

Storie di adescamenti online sono all’ordine del giorno. In molti casi, le conseguenze possono essere davvero gravi, come in questo episodio avvenuto a Roma nel 2014.

Una ragazzina di 15 anni conosce in chat un uomo di 44 anni, al quale mente e dice di aver compiuto 18 anni. I due iniziano a scambiarsi numerosi messaggi, fino a che l’uomo riesce a convincere la ragazza ad incontrarlo. L’appuntamento avviene in luogo pubblico e centrale: la stazione Termini. Qui la ragazza arriva da sola, dopo aver confessato alla sua migliore amica di avere un appuntamento con un uomo più grande, del quale le fornisce il numero di cellulare.

Pochi minuti dopo essersi incontrati, l’uomo convince la quindicenne a seguirlo a casa sua «per parlare un po’» in tranquillità. La ragazza accetta e, una volta giunta nell’appartamento dell’uomo, viene ripetutamente violentata.

Intanto la madre, preoccupata per il suo ritardo, chiede informazioni all’amica della ragazza e, dopo aver scoperto la verità, ottiene il numero di telefono dell’uomo.

Una volta tratta in salvo, la ragazza è stata sottoposta ai controlli medici, mentre l’uomo è stato arrestato.

Per molti giorni, tutti noi abbiamo sentito al telegiornale il nome di Tiziana Cantone. La sua storia drammatica può aiutarci a capire i pericoli che esistono dietro il fenomeno del sexting.

Tiziana Cantone, trentunenne di Mugnano di Napoli, si è suicidata in seguito alla diffusione di video pornografici in cui era protagonista.

Tutto è iniziato come un gioco. Senza pensare alle conseguenze e fidandosi dei suoi partner, Tiziana aveva girato alcuni video durante momenti di intimità, per poi inviarli tramite cellulare.

Questi video sono stati caricati online e diffusi su siti pornografici, raggiungendo in pochissimo tempo, migliaia di visualizzazioni.

Per Tiziana inizia un vero e proprio incubo: per strada tutti la riconoscono e la insultano, pronunciando le stesse frasi che lei dice nei video.

Ormai depressa e isolata,Tiziana prova a resistere e denuncia tutto alla polizia.Trovare il responsabile è, però, difficilissimo: i video sono diventati virali e in tanti, troppi, li hanno condivisi.

Stanca e avvilita dalle continue offese,Tiziana si è tolta la vita il 13 settembre 2016.

Una ragazza riminese di 17 anni è stata violentata nel bagno di una discoteca. E’ successo a marzo 2016, ma si è saputo dopo. La violenza è venuta a galla, quando alcuni amici della ragazza hanno iniziato a scambiarsi, tramite whatsapp, le immagini di quella violenza.

Quella sera in discoteca, la diciassettenne non era sola. Con lei c’erano le sue amiche. Una di loro ha filmato con il suo cellulare tutta la violenza e ha poi inviato quel video ad alcuni amici. La porta del bagno era chiusa, lei ha sollevato il braccio e ha ripreso tutto dall’alto, ma non è intervenuta per fermare la violenza e non ha chiesto aiuto a nessuno.

La diffusione del video è stata fermata, anche se parecchie persone l’hanno visualizzato su whatsapp.

La diciassettenne è ora in cura da uno psicologo.

Amanda Todd era una ragazza di 15 anni. Il 10 ottobre del 2012 si è tolta la vita, dopo aver lottato invano contro il bullismo e il cyberbullismo, le offese e le minacce subite online.

Tutto ha avuto inizio quando Amanda invia una sua foto a seno nudo a un estraneo, su una chat. Quest’individuo comincia così a ricattarla, minacciandola di rendere pubblica la sua foto in topless, se non si fosse mostrata di nuovo.

Le foto private di Amanda iniziano a circolare in rete. A nulla servono i trasferimenti in altre città. Amanda finisce nella gogna, viene insultata, offesa, addirittura aggredita.

Fortemente turbata, inizia a fare uso di droghe e alcool, cade in depressione e tenta il suicidio una prima volta, senza riuscirci.

Nonostante le cure, l’affetto della famiglia e le indagini della polizia, Amanda non ha retto al peso degli insulti e si è tolta la vita.

Un mese prima di morire, il 7 settembre, Amanda aveva pubblicato un video su Youtube (dal titolo: My Story: Struggling, bullying, suicide and self harm – La mia storia: lotta, bullismo, suicidio e autolesionismo), nel quale, con una serie di flashcard, raccontava la sua vicenda.

Questo video è stato visualizzato da oltre 12 milioni di persone, richiamando l’attenzione delle istituzioni, dei media e dei suoi coetanei su questo importante problema.

Video di Amanda, sottotitolato in italiano

Modulo 3: Approfondiamo

Modulo 4: Giochiamo

Professione: Giornalista radiofonico

Immaginate di essere giornalisti in una radio. Inventate e scrivete una trasmissione radiofonica della durata di 60 minuti, con nome, conduttori, ospiti, sul tema del sexting e dell’adescamento.

Regole

  • Formate mini redazioni da 4 persone
  • Scrivete testi che possano spiegare in modo semplice e chiaro cosa sono il sexting e l’adescamento
  • Pensate a quali ospiti sarebbe interessante intervistare e scegliete le domande da rivolgere
  • Date un titolo alla vostra trasmissione
  • Create un questionario anonimo sull’argomento e distribuitelo tra i vostri coetanei, elaborate i risultati e commentateli in trasmissione.

Suggerimenti

  • OSPITE: il Garante per la Privacy, una vittima di sexting o adescamento, un rappresentantedelle Forze dell’Ordine
  • INCHIESTA: numeri e dati su questi fenomeni. Quanti casi si contano in Italia e/o nelmondo, quali età hanno le vittime, ecc.
  • ALTRO: musica o film dedicati al tema