La scuola digitale per la generazioneZ

L’impatto dell’emergenza Covid-19 sugli studenti italiani e scenari futuri

La scuola digitale per la generazioneZ

Dopo la chiusura delle scuole per far fronte all’emergenza coronavirus non si è parlato molto delle ragazze e dei ragazzi della generazioneZ e di come hanno vissuto questo difficile periodo e sicuramente non lo si è fatto prendendo in considerazione il loro punto di vista. Eppure da quando è iniziato il lockdown la loro vita è cambiata parecchio così abbiamo deciso di chiederlo ai diretti interessati: come ci si sente a stare lontano da propri amici e compagni di classe? Su quali social ci si tiene più in contatto? E, soprattutto, come sta andando la didattica online?

Queste sono solo alcune delle domande che abbiamo posto insieme a ScuolaZoo agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia. Più di 5000 fra ragazze e ragazzi ci hanno risposto, facendo un po’ di luce su come se la stanno passando in questo periodo fra scuola e amicizie online.

Guarda i risultati del questionario

Highlights
Per molti ragazzi e ragazze non è periodo facile: un ragazzo su due (48% del campione intervistato) ha dichiarato che l’isolamento sociale lo ha reso più triste, solo una piccola minoranza (il 4%) invece si è sentita più felice.

I ragazzi vogliono tenersi molto informati sulla crisi sanitaria e lo fanno soprattutto attraverso la tv (88%) e siti online di news (58%).
La generazione più “social” di tutte stia sfruttando l’occasione per dedicarsi anche ad altri hobby: il 73% guarda cinema e serie tv, il 52% ha iniziato a giocare agli e-sport e il 42% ha scoperto la passione per la cucina.

Gli studenti intervistati sentono l’esigenza di ritorno alla normalità: il 62% degli dichiara che non continuerà a incontrare gli amici via chat e più di 1 su 3 che abbandonerà le abitudini prese in isolamento quando si potrà uscire.

Studenti e didattica on line? Il 42,4% degli studenti ritiene che la qualità dell’apprendimento sia peggiorata da quando si fa lezione solo on line. Solo il 10% pensa ci sia stato un miglioramento.

E per i maturandi? Ben il 60% pensa che la didattica a distanza abbia peggiorato la qualità dell’apprendimento, mentre il 75% dichiara di ricevere una mole di lavoro individuale maggiore ed è convinto che il programma non verrà completato. Metà dei maturandi è preoccupato del fatto che tutto questo possa notevolmente influenzare il risultato finale dell’esame.